Suore di San Paolo di Chartres, Via della Vignaccia 193, Roma. (1966-1968)
Cappella e convento per il monastero
La cappella si colloca al centro del convento, simboleggiando una arca di Noè pronta ad accogliere i fedeli. La luce interna cambia dal blu al mattino in giallo la sera. Costruita nella periferia verde di Roma, accanto a una fattoria e un bosco di querce, l'edificio ora si trova al centro di complessi residenziali e uffici.
Giochi di luce
Le vetrate sono state progettate da Silvio Galizia, e realizzate a Chartres, ispirandosi a quelle della celebre Cattedrale Gotica della città in cui la congregazione fu fondata.
Le vetrate a est inondano la chiesa di luce blu durante la mattina. La luce serale porta il giallo. I riflessi esaltano le superfici modellate in cemento o in intonaco.
I giochi luce si riflettono sul soffitto a vela.
Descrizione di Open House 2024:
Il complesso della Casa Generalizia delle suore di San Paolo di Chartres viene realizzato da Silvio Galizia nel 1968. Il progetto mostra con evidenza la vicinanza del suo pensiero compositivo a quello espresso in Svizzera da alcuni esponenti del Movimento Liturgico. La tendenza nelle loro realizzazioni a modellare il volume architettonico in forma scultorea si ritrova nella forza espressiva del volume della chiesa di Chartres. La chiesa è collocata a riconnettere con il suo corpo le due ali del convento. E’ un’arca rovesciata. La carena scura si spinge verso il cielo con una curva a sella: guscio sottile, privo di peso che si stacca appena dalle fiancate bianche. Poderosi setti di cemento armato incisi dall’ombra di recessi ne segnano la superficie senza scalfirne la forza. All’interno la luce si espande per diventare atmosfera, si concentra per diventare abside, si fa linea sottile per dividere e collegare, riga la vela della copertura, a terra si fa pietra e scorre.